La scienza del mondo vivente ha assunto il nome di biologia nei primi anni del XIX secolo. Fino ad allora solo pochissimi autori avevano indicato la necessità di riconoscere, con la stessa dignità di altre discipline come l'astronomia o la chimica, una scienza dedicata allo studio di tutti i viventi, e solo di questi. La prima parte del volume delinea il percorso che, da Linneo a Darwin, ha portato la biologia a diventare una scienza autonoma, mentre la seconda è dedicata alla situazione attuale della biologia e della filosofia della biologia. In entrambe le aree disciplinari, le generalizzazioni ingiustificate - che spesso discendono dall'eccessiva importanza attribuita ai risultati delle ricerche condotte su un piccolo numero di 'specie modello' - sono all'ordine del giorno. Come potrà in futuro la biologia dirsi veramente generale se non interessandosi ai fenomeni della vita nel loro intero spettro di variazione presso gli animali, le piante, i funghi e tutti gli altri organismi viventi? Le riflessioni conclusive del saggio vertono su alcune scelte di fondo, concettuali e operative insieme, che possano rispondere a questa esigenza.
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