Il Teatro alla Scala fu colpito nella notte tra il 15 e il 16 agosto del 1943 da un violento bombardamento aereo che ne mise in forse l'esistenza. Solo il palcoscenico, grazie al sipario ignifugo, era rimasto intatto. Nel generale paesaggio di distruzioni belliche che interessava l'intera città di Milano i lavori per salvare quanto era salvabile e progettare la ricostruzione del teatro iniziarono subito, con una stima dei danni, il recupero e la catalogazione dei frammenti e dei materiali originali sopravvissuti, il puntellamento dell'edificio e la sua provvisoria copertura. A dirigere i lavori, e orientarli verso un deciso ripristino della forma precedente, fu chiamato l'ingegnere Luigi Lorenzo Secchi. Conservatore dell'immobile fin dal 1932 Secchi ne conosceva come pochi meccanismi e segreti, cominciare dalla meravigliosa acustica della sala che si studiò di ripristinare pur nella scarsità dei materiali idonei dovuta al perdurare della guerra. Tra innumerevoli difficoltà e altrettante prove di tenacia e di intelligenza, la ricostruzione della Scala fu ultimata in meno di tre anni e l'11 maggio del 1946 Arturo Toscanini.
Il Tao del disordinato. Perché l'ordine non dà la felicità e il disordine sì.pdf
Codice di procedura civile e leggi complementari. Con aggiornamento online.pdf
Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari.pdf
Cammino di Don Bosco. Guida escursionistica. Con cartina. Ediz. illustrata.pdf
Calendario civile europeo. I nodi storici di una costruzione difficile.pdf
Gli uomini che fecero l'Italia. Vol. 1.pdf
The Losers. Vol. 6: London calling..pdf