Gian Carlo Fusco era un personaggio indimenticabile in vita: irrefrenabile, ammaliatore, generoso di sé fino alla dissipazione, alla stregua di quei malati di vagabondaggio, inimmaginabili vecchi, che non possono fermarsi senza essere sopraffatti dalla tristezza. In quanto scrittore era un grande raccontatore di storie euforiche e portatrici misteriosamente di tenaci malinconie perché tratte dal suo sconfinato bacino di esperienza vissuta. Questo libro è la storia, dichiaratamente autobiografica, di una stagione con l'amico Bubù, un marsigliese ai limiti della mala, compagno di sbronze e di nottate. Con lui decidono di trasferirsi da Milano alla Roma della Dolce vita in cerca di una diversa fortuna.
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